lunedì 22 agosto 2022

Tempi duri per i meno sfortunati - Pagina 4

Ormai ho trasformato questo in un "Corto webook". Lo so che a voi  "Corto webook" non dice nulla, oggi. Ma magari fra due anni sì. E nell'attesa, fatevene una ragione.

La voglia di spiegare ai giornalisti di Report (che in generale stimo, meglio precisarlo subito!), che la tele medicina è una cretinata, è forte. Ma visto che non riesco a trovare avvocati che mi  rappresentino, più che altro in sede penale, è meglio andare dritti al punto. Anche perché questo Corto doveva essere finito entro il 19/07/2022, invece non siamo neanche a metà.




Questa è l'ordinanza di archiviazione del giudice di Firenze, emessa l'8 febbraio 2022. Lo stesso giorno dell'udienza, poche ore dopo. Credo che cliccando su ogni immagini, s'ingrandisca. Io comunque ve la riassumo. Questa ordinanza, una sentenza di fatto, dice che sono un deficiente. Questa ordinanza dice che una persona, autorizzata da me, è entrata per la seconda volta nella mia cantina da una botola presente in casa sua, sfondando un muro che avevo fatto mettere per impedirgli di entrare, intimandogli che se lo avesse fatto lo avrei denunciato. Questa ordinanza dice che ho denunciato una persona, dopo essere stato a conoscenza della sua intenzione di entrare nella mia cantina ed averlo autorizzato ad entrare. Questa ordinanza dice che il muro è stato abbattuto per vedere dove si trovavano i tubi di scarico, poi però il muro è stato ripristinato. Ma non si capisce da chi. Questa ordinanza dice che tu puoi abbattere un un muro che una persona ha fatto fare legittimamente a casa sua, puoi girare per la cantina altrui, e poi quando hai finito, ripristinarlo. Se hai la necessità di girare di nuovo per la cantina altrui, lo butti di nuovo giù, giri per la cantina altrui e poi lo ripristini. E se hai di nuovo voglia di girare per la cantina altrui? Lo abbatti, giri per la cantina altrui, e lo ripristini. All'infinito? Certamente.

sabato 28 maggio 2022

Tempi duri per i meno sfortunati - Pagina 3

Quando ho previsto questo - che ho definito - Saggio, tutto mi sarei immaginato, meno che vivere quello che ho vissuto dall'8 febbraio 2022 in poi. Avevo già un'opinione pessima della giustizia italiana e quel che ho vissuto era prevedibile. La differenza consiste però nell'averlo vissuto e non nell'averlo letto o sentito raccontare da altri. Quando ho scritto La garza ladra alcune situazioni non le avevo vissute, altre erano ricordi troppo lontani; altre ancora, fatti che accadevano ad un ragazzo di 23 anni. Ma oggi, oggi è davvero pesante.
Il 23 febbraio 2022, quando Putin preparava evidentemente la guerra, fingendo di no, dicendo che "stava solo riconoscendo due popoli sovrani, che non avrebbe mai attaccato l'Ucraina - infatti lo ha fatto il giorno dopo, mannaggia a lui -", scrivo una email con un allegato, coprendo i dati sensibili, soprattutto quelli delle altre Parti in causa, a quasi tutte le redazioni delle maggiori testate tele-giornalistiche; cito solo Fuori dal Coro, Non è l'Arena, Piazza Pulita, Repubblicaweb, Striscia la Notizia, Tgr Toscana. Il titolo è "C'è della buona fede nello sfondare un muretto divisorio, non violazione di domicilio, secondo il giudice". Con alcune variazioni dovute ai copiaincolla. Non l'avessi mai fatto: scoppia la guerra in Ucraina. Per un mese e mezzo, si parla solo della guerra in Ucraina.
Parlandosi di Guerra, una situazioni simile che metteva a rischio la stabilità di tutta Europa, io che cosa potevo obiettare? Niente. Le prime lacrime, i primi morti, i primi profughi, i carburanti che passano da € 1, 67* di media a € 2, 40* nell'arco di due settimane, le bollette che passano da € 100,00 a € 400, 00* [*A TITOLO DI ESEMPIO]. Cosa poteva importare di una violazione di domicilio e di una ordinanza di archiviazione, completamente falsa la prima e falsata la seconda? Niente. Ho avuto la sfortuna di inviare in quel momento. Forse sarebbe bastato  farlo una settimana prima per avere un minimo di considerazione, ma vai a calcolare una guerra... In ogni caso, le email erano state inviate, io il mio diritto lo avevo esercitato, a quel punto non mi restava che aspettare.
E infatti, meno di tre settimane dopo, si inizia a parlare anche di altro. Più o meno verso il 12 marzo: della "sexy preside che ha una relazione col suo studente maggiorenne in un liceo di Roma". O almeno, questa sembra essere la notizia. Con l'andare del tempo però, si delinea meglio il contorno della notizia. Si inizia a partire dal 4 aprile a precisare che non vi è stata nessuna relazione sessuale, che non vi sono messaggi WhatsApp compromettenti, che lo studente era maggiorenne, comunque, e che la preside non è sexy**.





Ma visto che la preside aveva la reputazione compromessa doveva necessariamente andare a Porta a Porta dall'artista Bruno Vespa e dalla Giornalista Eleonora Daniele a smentire pubblicamente quanto una ed una sola volta alcuni Tg nazionali avevano riportato. E la pruriginosità dei Suddetti programmi televisivi doveva essere placata. Laggente vuole sapere i curtigghi degli altri e Bruno Vespa, artista consumato e consumatore di pruriginosità altrui, non poteva lasciarsi scappare l'occasione. Insomma, il minutaggio più importante rimaneva sugli sviluppi della guerra in Ucraina, ma a partire da metà marzo si poteva iniziare a parlare di altro purché vi fossero almeno un riferimento sessuale o la morte di qualcuno - Lilly vi dice qualcosa? A me poco e quel poco mi basta -. Quindi informare i media che un avvocato si era inventato di sana pianta dei fatti e che grazie a quelle invenzioni il giudice aveva archiviato la mia denuncia - querela, non importava a nessuno. Purtroppo neanche alla redazione di Fuori dal Coro, programma condotto su Rete 4 dal giornalista Mario Giordano, che nell'ultimo anno ha dedicato spazi importanti a case occupate e violazioni di domicilio.





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mercoledì 18 maggio 2022

Tempi duri per i meno sfortunati - Pagina 2

Stasera, 18 maggio 2022, mi sono chiesto se dovessi andare al sodo, come avevo fatto oggi pomeriggio, iniziando a raccontare di quanto fatto a partire dal 23 febbraio 2022. Io sono un raccontatore di realtà, non un influencer. Non ho il dovere di essere breve e circonciso, ma lungo e conciso. E allora torno indietro, racconto tutto per come previsto, e poi vado avanti. Quando sono a casa, non guardo mai Storie italiane, perché ritengo questo programma televisivo completamente inutile. Infatti, posso solo dire che è condotto da Eleonora Daniele, sul quale riesco ad aggiungere solo che l'opinione espressa sul programma che conduce è specchio riflesso del suo lavoro. Non posso scendere in altri dettagli perché in questi anni, che mi hanno spinto a questa conclusione, semplicemente, visto la prima volta, ho capito, e visto quelle altre sei/sette volte, ho avuto conferma di quanto capito in precedenza. Però, mi è capitato di guardarlo tre volte (delle sei/sette totali) in questo mese e mezzo e sembra che si facciano la domanda su quale scemenza possano fare la volta successiva per superare la volta precedente. Dei due episodi segnati, per il momento vi racconto solo quello della poetessa Giorgia Soleri. Chi è Giorgia Soleri? Di certo è quella che vedrete nelle immagini che qui inserisco:

LE IMMAGINI ERANO TRE, MA COME RIPETO CHE MI SI E' SBALLATO IL PROGRAMMA DI SCRITTURA DI BLOGGER.COM. FACCIO BUON VISO A CATTIVO GIOCO E PUBBLICO ALLA MENO PEGGIO. E POI, LA TERZA IMMAGINE ERA UN PRIMO PIANO DI GIORGIA SOLERI. MI BASTA QUANTO PUBBLICATO PER RACCONTARE.

Credo dunque che, dalle immagini da me inserite riusciate ad intuire, seppur a fatica, che: Giorgia Soleri è la fidanzata di Damiano dei Maneskin. Quello che non sapete è però che Giorgia Soleri è una influencer, una modella ed una poetessa. Seguendo i tre quarti dell'intervista, si evince anche questo, soprattutto perché Giorgia Soleri è a Storie italiane perché deve presentare il suo libro di poesie. Giorgia Soleri, in poco più di un anno è stato ospite in quasi tutti i programmi televisivi di Skraisette e presso le sedi parlamentari italiane (non so dove di preciso perché per me è già sufficiente quanto appena scritto); ha scritto, pubblicato e presentato un libro in Rai. Giorgia Soleri, cioè Giorgia Soleri lafidanzatadidamianodeimaneskin, ha ottenuto quello che io ho cercato dal 2008 al 2018, solo ed esclusivamente grazie al titolo nobiliare di "lafidanzatadidamianodeimaneskin". Non è una modella, non è un'influencer, non è una poetessa e non è neanche la paladina del riconoscimento della vulvodinia come patologia da parte del SSN. Giorgia Soleri è lafidanzatadidamianodeimaneskin e anche modella, influencer, poetessa , paladina del riconoscimento della vulvodinia come patologia da parte del SSN. Dopo aver vagamente paventato una raccomandazione di Giorgia Soleri a Storie italiane per promuovere il suo libro di poesie, rendiamola palese: Giorgia Soleri è stata invitata, o la casa editrice ha potuto pagare lo spazio promozionale a lei legalmente dedicato, solo ed esclusivamente grazie al suo titolo nobiliare di lafidanzatadidamianodeimaneskin. Io sono convinto che le poesie scritte da Giorgia Soleri siano pura arte filosofico-letteraria. Sono certo che... qui decido di fermarmi. Per lo stesso pudore citato nello scritto precedente riguardante Daniela Santanchè. Citerò altri esempi. Ma, a differenza di quanto mi dica l'istinto, la ragioni mi impone di fermarmi qui.

Alla prossima.









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Tempi duri per i meno sfortunati - Pagina 1

[Da ieri sera, dopo la pubblicazione, mi ritrovo con un formato di scrittura di questa bozza di tipo informatico. Non ho capito cosa sia successo, so solo che, per esempio, invece di vedere una immagine allegata, nella bozza vedo questo
l'ennesima difficoltà su un Saggio già complicato di suo. Vediamo cosa ne uscirà fuori - AGGIORNAMENTO DEL 18/05/2022] - Questo post era stato pubblicato ieri sera nel blog sbagliato. Quindi oggi lo ripubblico, con degli aggiornamenti ed eventuali correzioni di errori, nei limiti della novità poco sopra descritta - Tempi duri per i meno sfortunati, è il brillante titolo venutomi in mente un mese fa, che ho potuto mettere per iscritto solo oggi. Purtroppo, la premessa che devo fare mi porterà lontano da questo titolo, ma se considerate che il titolo che raccoglierà tutto il Saggio è "Magistrati: la fine dell'impunità Falconeeborsellino", e che il saggio previsto per il 23 maggio 2022, se mi va bene, lo finirò per il 19 luglio 2022, capite bene quanto io sia lontano dalla luna, e mi ritrovi a raccontare del dito. Concludo, oggi Facebook mi ricorda che nel maggio 2011 ho inviato i certificati elettorali della famiglia Di Pasqua-D'Agostino al Presidente della Repubblica, nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia, quando l'Italia e l'Occidente esportavano democrazia, la Sanità italiana era un'eccellenza mondiale, Putin un grande Statista, la censura in Italia non esisteva, in Italia esisteva la meritocrazia, gli immigrati africani ed arabi venivano in Italia e non la consideravano solo un approdo temporaneo per raggiungere il nord Europa e Saddam Hussein aveva le armi chimiche di distruzione di massa. Ma ora andiamo alla premessa che mi allontana ancora di più dalla luna... Innanzitutto, devo spiegare a Daniela Santanchè perché denunciare in televisione è più importante e produttivo di denunciare presso le forze dell'ordine. Alcuni si chiederanno innanzi-innanzitutto chi sia Daniela Santanchè. Ecco, non posso mettermi a perdere tempo su chi sia. Vi è sufficiente sapere che è una diventata e rimasta parlamentare solo ed esclusivamente perché ospite da quasi vent'anni consecutivi su tutti i talk show televisivi Skraisette. Motivo per cui, l'Onorevole Daniela Santanchè ha fatto una inutile polemica sia contro le attiviste di Non una di meno (CREDO) che contro una ragazza, ospiti tra studio e collegamento a Non è l'Arena (TRASMISSIONE DI MASSIMO GILETTI), domenica 15/05/2022. La polemica inutile consiste nel rimproverare le ragazze di denunciare in televisione le violenze subite, anziché andare dai carabinieri. Questo per avere visibilità, non giustizia. La spiegazione all'Onorevole Santanchè è veramente banale. Viviamo in una Società Mediatica, creata in parte dagli stessi politicanti come lei, in parte dai giornalisti ed in parte dalle persone comuni che si sono prestate a questa pornografia mediatica. Cito ad esempio, per gli Over 30, Avetrana, Cogne, Denise, , Garlasco, Sammy, Tommy e Yara. E qui mi fermo per pudore. Quindi, vivendo in una Società Mediatica, come un politico più va' in televisione, più è credibile, più voti prende (OVVIAMENTE DIPENDE ANCHE DALLA PUBBLICITA' POSITIVA DEI GIORNALISTI COMPIACENTI), anche una denuncia più va' in televisione, più è credibile, meno può essere ignorata dalle forze dell'ordine e dai giudici. Non solo, più sei visibile, più sei protetto, se sei la vittima. Certo, Daniela Santanchè, a modo suo, doveva difendere l'onorabilità della Giustizia italiana, attaccando delle ragazze che stavano semplicemente usando il mezzo televisivo esattamente come lo usa lei, con l'unica differenza che lei lo usa con la finalità di prendere uno stipendio immeritato da parlamentare della repubblica italiana, le ragazze per denunciare una violenza, fisica o verbale che sia poco cambia, subita. Si può spiegare questo a Daniela Santanchè? Certo! Ma è inutile! Infatti, questa spiegazione è più per chi, Under 30 e Over 30, non lo capisce o non ci crede. Comprensione che, loro malgrado, arriverà quando arriveremo, tutti insieme, sulla, o forse sarebbe più giusto dire alla, luna. Se siete arrivati a leggere fino a questo punto vi faccio i miei complimenti e vi ringrazio, perché oggi come oggi dovrei scrivervi in un tik tok, ma sia perché appartengo alla vecchia scuola, sia perché non appartengo a quella fascia di età colpita da piena involuzione culturale, mi ritrovo ad essere più lungo di un tik tok, di una instagrammata, di un tweet, di un wozzapp, ma meno di una Nota Facebook ;) NB Devo subito precisare che la frase "impunità Falconeeborsellino", se non subito spiegata, inganna. Non sarà di certo un attacco né al Giudice Falcone, men che meno al Giudice Borsellino. Chi mi conosce lo sa benissimo che non può essere così; chi non mi conosce, con alta probabilità colpito da quella involuzione culturale, merita questa spiegazione preventiva, onde evitare attacchi alla mia persona, del tutto fuori luogo.









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lunedì 7 dicembre 2020

Amici giornalisti - PARTE I

Iniziare sempre con l'affermare quanto sia per me difficile scrivere, può risultare stancante per chi legge questo blog da anni. Non volendo però in alcun modo rinunciare a questa premessa, sono altrettanto doverose le spiegazioni. Inoltre, non potendo escludere che questi scritti, singolarmente presi, possano essere per voi i primi, riportare questa difficoltà rafforza in chi leggerà la comprensione della difficoltà contro la quale io sto combattendo nello scrivere ed allo stesso modo, il senso del dovere che io sento nel portare a termine qualcosa che non sia di mio gradimento, ma certamente utile alla comunità, pur essendosi la comunità stessa dimostrata, nel corso degli anni, reticente alla comprensione della descrizione di un mondo che sempre più sta andando indietro e non avanti, almeno da un punto di vista culturale, sociale ed economico, ma per essere chiari, non tecnologico. Pesante e pressante è la necessità di descrivere questi fatti che dall'accadimento di quanto successivamente narrato (9 agosto 2020), proseguendo all'inizio di questa redazione (12 ottobre 2020), fino alla definitiva pubblicazione (7 dicembre 2020), risulteranno di poco conto in una scala valutativa superficiale, ma erano, sono e saranno gravi, se qualcuno da quella superficie si premurerà di scendere, anche solo di poco*.
C'è stato davvero un logorio interiore. Pesantissimo.   Devo davvero ancora raccontare di tutte le nefandezze quotidiane che nel corso degli anni, dal 2008 quando ho iniziato La garza ladra, sono solamente precipitare in una voragine di difficile definizione? E pure, sono davvero queste le vicende da raccontare a parole, scritte o orali, o vi è qualcosa di più congegnato che debba essere smontato e che meriterebbe dunque più attenzione? Mi sono posto questa domanda per due mesi, più uno, perché mi sono posto per l'ennesima volta, dopo dodici anni, la domanda di che cosa sia questo mondo, del perché sta andando in questa direzione e soprattutto di quale fosse il mio posto in questo mondo perché, come ho appena scritto, sono dodici anni che scrivo, che descrivo, eppure la direzione, non solo è sempre la stessa, verso il baratro della follia, ma dagli studi effettuati fino ad oggi, e per oggi intendo dire 4 dicembre 2020, è sempre stato così. Non mi credete? Credete in Giovanni Verga? Io no. Però il mio professore di letteratura italiana del liceo ci ha detto: "Munnu ha statu, eni e sarà. - Mondo è stato, è e sarà. - è sempre stato così", Giovanni Verga. Allora uno si chiede, è davvero questo che devo fare? Devo descrivere qualcosa di omeostatico*? Sono davvero gli affari di questi piccoli uomini e piccole donne (gender equity in tutto e per tutto!) che meritano di essere ancora descritti? Sì, ancora. Perché in realtà avevo già deciso di smettere nel 2018. Sì, ancor(meritano). Perché se pesante è il logorio, pesante e pressante allo stesso modo è il sentimento del dovere/diritto di descrivere e separare nettamente le azioni dei piccoli uomini e delle piccole donne, dalle azioni dei, di conseguenza, grandi uomini e grandi donne (gender equity in tutto e per tutto...). E se permettete, ma anche se non permettete, io appartengo a questa seconda categoria, che mi è costata denaro, energie, salute e tempo.
    Questo scritto, in modo non voluto, anticipa, anzi toglie tempo, energie, ma fortunatamente ne rafforza il significato, ad un altro, ritenuto più importante, ma forse solo dal sottoscritto: Lettera alla cara Fiammetta BorsellinoIl titolo invece, Amici giornalisti, è il secondo scelto. Si è passati dal prendere in prestito satiricamente il titolo del brano di Giorgio Gaber, Destra-Sinistra, già satira di suo, al più pertinente, satiricamente parlando, Amici giornalisti. Anche se, durante la redazione, la tentazione di metterli entrambi vi è stata. Amici giornalisti, in realtà, è un termine preso da un tweet della giornalista Gaia Tortora, che appunto chiedeva ai suoi (generici) amici giornalisti, se quella data situazione non risultasse surreale. Quale data situazione? Considerate che le da me date situazioni che leggerete qui, seppur definite obsolete a causa del trascorrere dei quasi quattro mesi totali, saranno sufficienti a farvi scoppiare la testa, perché aggiungerne altre? Per cosa siano oggi i giornalisti, lette quelle parole mi è sembrato di fare un parallelo con "Amici miei", il film di Pietro Germi, con la regia di Mario Monicelli; la famosa scena dove i protagonisti prendono a schiaffi i passeggeri del treno. Ecco, loro, i giornalisti, che sembra non abbiano capito un tubo del ruolo che abbiano, si divertono a dare schiaffi a noi pubblico, attraverso le scemenze, le notizie manipolate e le diatribe a mezzo stampa. Proprio il 27 novembre 2020, lo scontro triangolare Feltri-Boldrini-Feltri. Perché ormai Twitter è il giornale e il giornale è Twitter. E i tribunali? I tribunali sono i talk show politici, e non.
Credo che come premessa possa bastare, mi auguro risulti allettante non solo per tutte le menti eccelse citate successivamente.





Sapete chi è la donna a sinistra? Una giornalista del Tg 1 Rai. Sapete chi è la donna a destra? Una scrittrice.
Il 9 agosto 2020 (il giorno dell'uccisione del giudice Antonino Scopelliti, che solo per non offendere ruolo ed importanza non vorrei definire il Falcone e/o Borsellino calabrese, ma che per farvi meglio comprendere ruolo ed importanza, devo. Se non ricordo male, non citato in quella edizione, forse perché l'Onorevole Rosanna Scopelliti, la figlia, non è più Onorevole...) alle ore 13:30, guardo il Tg 1. La giornalista a sinistra lancia un servizio. Sinceramente oggi non ricordo se riguardasse un premio letterario o la presentazione di più libri. Resta il fatto che, ad un certo punto compare la scrittrice a destra. Non posso elencare tutte le parole che siano uscite dalla mia bocca nei cinque minuti successivi, facciamo venti minuti... Però, come state leggendo, col Senno, del poi, posso descrivere tutto quanto.
Partirei dallo sfondo dell'immagine a sinistra, la schiena dritta di Enzo Biagi, e lo paragonerei con l'immagine in primo piano a destra. Come sapete, chi da anni, chi dalla premessa, sono uno scrittore, o meglio io mi definisco un Joudemots (che qui non spiego in dettaglio o andiamo troppo per le lunghe), cioè una persona che non può e quindi non ama definirsi scrittore perché lo scrittore è colui che va a Ballarò*a Che tempo che fa, al Chiambretti Night*,  a L'Arena di Giletti*, a Markette*, a Matrix*, a Non è l'Arena (di Giletti), a Otto e mezzoServizio Pubblico*Porta a porta, a Piazza pulita, o viene pubblicato da Feltrinelli, La casa di Teseo, Mondadori, Sellerio, e recensito  su Dagospia (del semi-non-cugino D'Agostino), il Fatto Quotidiano, La Repubblica, La Stampa, il Corriere della Sera, il Sole 24 ore, o in fine che comunque fa una barca di soldi, e/o di popolarità, per virtù divine e/o mondane e se ne frega di andare Ballarò*Che tempo che fa, al Chiambretti Night*, a L'Arena di Giletti*, a Markette*, a Matrix*, a Non è l'Arena (di Giletti), a Otto e mezzo, Servizio Pubblico*Porta a porta, a Piazza pulita, o di essere pubblicato da FeltrinelliLa casa di TeseoMondadori, Sellerio  e recensito  su Dagospia (del semi-non-cugino D'Agostino), il Fatto QuotidianoLa RepubblicaLa Stampail Corriere della Serail Sole 24 ore. Quindi da Joudemots quale io sia, dovrebbe già esservi chiaro il motivo che mi ha spinto a scrivere. Credetemi, non vi sarà chiaro fino a quando non scriverò tutto. Infatti, come ho scritto, questa è solo la parte I.
Dal 2008, anno di uscita de La garza ladra, ho visto passare nelle più svariate trasmissioni televisive i più svariati scrittori.
Precisazione che vi spiazzerà: per quel che mi riguarda,

chiunque scriva almeno una pagina di foglio A4 è uno scrittore, e se accosta la parola scrittore al proprio nome, ha tutto il diritto di definirsi tale.

Quello che deve differire è la riconoscibilità e la possibilità di vivere della scrittura che dovrebbe dipendere solo dal valore del singolo scrittore, in poche parole, la tanto sbandierata, ma poche volte realmente attuata e meritata, raggiunta, Meritocrazia. Quello che invece è accaduto nel corso di questi lunghi, e per me travagliati dodici anni, è stato il vedere costantemente persone promuovere il loro libro in tutti i programmi televisivi sopra citati ed altri sopra non citati, perché già immagino il vostro sbuffare al lungo elenco fatto (lungo elenco per voi, non per me. Io in realtà avrei continuato ma devo anche adattarmi al pubblico 2020), non per merito ma per raccomandazione. E allora citiamone alcuni: Giovanni Conversano, Fabrizio Corona, Mauro Corona, Andrea Lehotská, Mariastella Ruvolo, Silvia Valerio e infine colei che mi ha ispirato questi scritti. Anche in questo caso mi limito perché questo elenco sarebbe come le vie del Signore, infinito. Vedete, in un testo universitario io non sopporto gli eccetera. In un testo scientifico-universitario, che sia una scuola umanistica o scientifica, tu non mi devi omettere niente perché non sai cosa sia utile o inutile, per me. In questo caso, essendo questo un testo letterario, neorealista, ma non scientifico, se ometto Bruno Vespa o Marina Intelisano, a voi non tolgo cultura. Bruno Vespa saprete sempre chi sia e lo troverete sempre su SkRaiSetTe, mentre di Marina Intelisano vi scorderete quasi immediatamente dopo aver letto queste parole. La vostra vita, resterà uguale.

      Perché di pubblicità occulta e di raccomandazione si parla. Il motivo è molto semplice. Per quanto riguarda la questione promozione di qualsiasi cosa attraverso i media, esistono delle leggi e dei regolamenti interni. Ho individuato il D.L. 6/09/2005 n°206 - codice del consumo [LINK] che parla già molto chiaro. Se non bastasse, per quelli anziani come me, anziani mediaticamente parlando, esiste il ricordo. Vi ricordate perché ad un certo punto, Striscia la Notizia quando presenta i libri ha inserito la scritta "messaggio promozional-letterario"? Io si, avvenne quando fece notare come il conduttore Massimo Caputi a l'Isola dei famosi condotto da Simona Venturaindossasse capi di abbigliamento prodotti dall'azienda della moglie [LINK]. Poi toccò a Selvaggia Lucarelli [LINK], Adriana Volpe [LINK], eccetera. Che poi Striscia la Notizia abbia presa anch'essa a fare pubblicità occulta, ne dobbiamo parlare adesso (lo so vi aspettavate che scrivessi che ne avremmo parlato dopo. E invece...). Imputare a Striscia la Notizia lo sdoganamento della pubblicità occulta mi sembra eccessivo. Imputarle di aver smesso di cercarla con veemenza e, forse impotente, di essersi omologata a coloro che combatteva, fino all'ingresso di Claudio Baglioni a Sanremo, e con la recente nascita di Rai Scoglio 24, no. Del resto che Striscia la Notizia cambi rotta, probabilmente adeguandosi al cambiamento del "mercato mediatico" è evidente con lo sdoganamento della volgarità in trasmissione. Il punto è proprio questo, fatti i servizi di Striscia la Notizia, tra il 2005 ed il 2009, non vi è trasmissione, compresa Striscia la Notizia che non abbia fatto pubblicità occulta. Programmi di intrattenimento, films, fiction tv (hanno fatto disegnare ad una bambina un cane, o un leone, a sei zampe, facendole dire che era bello e forte, più o meno. Non virgoletto così in caso di querela posso giocarmela); programmi sportivi, politici ed infine ma non per fraudolento demerito, solo per ordine di elencazione, i telegiornali. Mi sono chiesto se, escluse le pubblicità occulte sotto forma di rubriche e/o programmi ad hoc, che possano esser considerate, più che occulte, selettive degli usi e costumi di chi le conduce, resta il pubblicizzare palesemente e senza alcuna norma, quand'anche alcuna decenza, libri, film, brani musicali o album interi, locali privati, opere d'arte, eccetera. Alcuni esempi oltre a quelli già citati: per libri e film Walter Veltroni, per la musica prendere un qualsiasi cantante in una qualsiasi trasmissione televisiva o telegiornale. Sbizzarritevi. Dario Ballantini per le opere d'arte. Concludo con questa "intervista volante" di Giancarlo Magalli a Tv Talk (Rai3 - Rai), dove Giancarlo Magalli spiega perché lui non vada tanto ospite nei programmi televisivi e perché la sua assenza differisca da quella di altri popolari conduttori televisivi. Quello che leggerete nell'immagine sotto sono le effettive parole e l'effettivo tono con cui ha, in parte, risposto all'intervista. Poi, come afferma Magalli, secondo lui ed anche secondo me travisata, in parte da Più Donna.
Io ho ascoltato in diretta le parole di Giancarlo Magalli e per quanto lo stimi, ovviamente non posso condividere la normalità che trova in quanto da lui raccontato, o non sarei qui a scrivere un saggio breve satirico in tre parti. Il
problema è sia formale che sostanziale. Innanzitutto, non è sufficiente mettere una scritta che ti avvisi della pubblicità di un libro, un album musicale, un film, eccetera. Quantomeno è un primo passo. Il primo errore grave che a volte diventa reato (pubblicità occulta, per i più fini intellettuali product placement) consta nell'inserimento di prodotti o pensieri che vengono inseriti in media decontestualizzati (il cane, o leone, a sei zampe in una fiction seriale adatto a tutti. Che poi non sia realmente adatto a tutti è un saggio nuovo da scrivere...), il secondo quello di inserirli senza alcuna segnalazione perché sicuramente evita lo scambio di denaro, tra chi promuove e chi è promosso (passava di lì per caso, ha scritto un libro o porta in giro uno spettacolo teatrale ed allora lo promuove senza promuoverlo). Lo scambio di favori, che non comporta nessun passaggio di denaro, solo di popolarità e quindi chiuso ad una cerchia ristretta che fa già parte di un sistema più o meno ampio e più o meno consolidato, come appunto affermato da Giancarlo Magalli. Insomma, la pubblicità occulta che comporta quasi automaticamente in sé la parola raccomandazione, non è solo uno scambio di favori fatti all'amico, al parente, al collega alla donna bella, all'uomo bello, per spirito di solidarietà amicizia, parentela, o privo di un qualsiasi secondo o terzo fine. È sempre uno scambio che ha un secondo o terzo fine, di certo anche la pace familiare. Di solito ne beneficeranno entrambe le parti, prima o poi. Questo scambio, però, è regolamentato, è normato, D.L. 6/09/2005 n°206, dove si può insomma, è legalizzato.
      Tornando dunque al tema principale, il servizio del Tg1 del 9 agosto 2020, avevo deciso di pubblicare solo dopo l'invio ai vari organi competenti perché per la prima volta avevo deciso di metterci doppiamente la faccia. Sia da un punto di vista mediatico, che da un punto di vista legale, contattando chi di dovere, consapevole che anche questo sarebbe valso a poco. Ma appunto per questo: se da un punto di vista legale sarebbe corretto, da un punto di vista concreto, sarebbe inutile. Ci credo molto poco in una risposta. Allora ho deciso questo: sia il presidente della Rai, sia il direttore di Rai 1, sia gli organi di vigilanza Rai, sia l'AGCM, sia l'AGCOM, sia l'antitrast che gli altri organi di stampa, legalmente, mediaticamente o moralmente interessati, sui vari Social, leggeranno. Il mancato compimento di qualsiasi azione d'ufficio, confermerà solo tutti i motivi che mi hanno spinto a scrivere, i motivi che mi spingevano a non farlo ed i motivi che non mi spingono a spendere risorse economiche per adire a vie legali, ove possibile (tralasciando risorse di tempo ed energie).

In passato ho sempre accusato la Rai di essere uno degli enti pubblici, o semi pubblici, più corrotti d'Italia. Che per uno che vuole lavorare in ambito culturale, comunicativo, insomma per uno che in Rai ci lavorerebbe volentieri, è un autogol incredibile. Ed infatti, ora, il mio punto focale non è più colpire la Rai in quanto brodcaster, ma chi al suo interno ha fatto carne da macello di una istituzione mediatica nazionale. O in parole povere, l'istituzione Rai è più utile iniziare a proteggerla; dare le responsabilità a chi le ha realmente e non farsi spaventare dalle parole stupide e fuorvianti di chi potrebbe accusarmi d'aver creato una lista di proscrizione. A volte è questa l'accusa mossa, per esempio al MoVimento 5 Stelle pre-governo, quando si accusavano i media Rai di favoritismi più o meno legali con i parlamentari precedenti.
Volevo utilizzare dei termini forti, nei confronti della giornalista, della scrittrice, della Rai e di tutti gli organi che non hanno vigilato e che non vigilano. Invece chiedo. Esatto. Chiedo.
Chiedo che siano licenziati in tronco tutti i giornalisti della redazione del TG1, o quantomeno tutti quelli dell'edizione delle 13:30 (del 9 agosto 2020), Valentina Bisti, Roberto Chinzari, Maria Soave, Sonia Sarno (FONTE: TG1, WIKIPEDIA - 3/12/2020)compresi gli inviati o l'inviato del servizio di pubblicità occulta occorso. Perché? perché si presume che alla riunione di redazione, se vi è stata riunione di redazione, fossero tutti presenti e tutti abbiano acconsentito a questo abuso di potere; chi non avesse acconsentito non ha di certo detto, fatto o scritto nulla.
Chiedo una sanzione al direttore del TG Giuseppe Carboni. (FONTE: TG1, WIKIPEDIA - 3/12/2020), perché probabilmente non presente.
Chiedo, un risarcimento. Voglio che mi sia concesso un tempo di dieci volte superiore a quello concesso alla scrittrice-giornalista per promuovere in modo occulto il suo libro. Per cosa? Questo Dai una mano ai tuoi colleghi universitari. Distribuiti tutti i buoni sconto. Da aprile a luglio ho creato una raccolta fondi su gofundme.com. Per incentivare la raccolta ho messo per primo €50,00. Alla chiusura di fine luglio, € 50,00 avevo messo e €48,50 ci sarebbero stati per "dare una mano ai colleghi universitari". A settembre ho trasformato i, di nuovo €50,00 in 50 buoni sconto presso una copisteria di Firenze. Sono stati informati della cosa, tramite Social: Le Iene, Propaganda Live, Gaia Tortora, l'On. Maria Elena Boschi, Radio Bruno, Marco Damilano, L'Università di Firenze, Youtg.net, Controradio (controcosa?), TGR Rai Toscana, Eccetera*: Silenzio. Però, Sky Tg24 [LINK] e TgCom24 [LINK] hanno avuto modo e tempo di parlare di quelli che pagano un caffè €50, come segno di solidarietà verso i baristi.
Credo che come PARTE I si possa concludere qui.

Alla prossima.



 

LEGENDA SIMBOLI E COLORI
*= Io non dimentico...
* = Ogni tanto azzardo qualche vezzo letterario,
       per vedere di persona l'effetto che fa.
* = Non so perché, dopo aver più volte cercato
      di sistemare il testo da un punto di vista
      di layout, non ci sono riuscito. Non credo
      sia una manipolazione dei poteri deboli, ma
      è di certo un fastidio e sinceramente per un
      perfezionista che crede negli errori, però
      non posso fare altrimenti. devo lasciare il
      diverso layout.
*= Chi li paga veramente?...
*= Allora, sono fastidiosi gli Eccetera, si o no?

CONTATORE RAI PER PAGAMENTO SANZIONI DA PUBBLICITA' OCCULTA
€ 117.900*





CRONISTORIA E LINK CORRELATI
TG1   FONTE WIKIPEDIA 3/12/2020


  AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO - 3/12/2020

LINK   FONTE Corriere della Sera 11/01/2009 - 3/12/2020

LINK   FONTE Adusbef 21/07/2006 - 3/12/2020


LINKFONTE ROSANNA SCOPELLITI - WIKIPEDIA - 7/12/2020

LINK FONTE  Dai una mano ai tuoi colleghi universitari. Distribuiti tutti i buoni sconto - 7/12/2020

LINK FONTE  Marsala, paga primo caffè al bar   lockdown 50 euro: "tenete  il resto" - Sky Tg24 - 7/12/2020

LINK  FONTE Coronavirus, ordina il caffè al bar  e decide di pagarlo 50 euro: "siete stati chiusi 50 giorni | Cagliari, cliente paga caffè non bevuti di marzo e aprile - TgCom24 - 7/12/2020





                                                        - 1 -                                    SUCC [LINK  AL MOMENTO NON  ATTIVO]

giovedì 8 ottobre 2020

Punto di corda: i promessi recensi

Riprendere a scrivere,  soprattutto in Sicilia, sta diventando per me sempre più difficile. È come se mi fossi inconsapevolmente imposto di dedicare il mio tempo ad altre cose, la scrittura è ormai cosa viola. Ci sono delle cose che però devo scrivere necessariamente nel prossimi giorni, o scadranno nel tempo... Inoltre, questo scritto "recensione" l'ho promesso...

Una decina di giorni fa sono stato invitato a questo evento virtuale come "partecipante", "Punto di corda il pomeriggio delle idee", organizzato dalla LUISS. In poche parole, descrivendo il significato di "punto di corda" nel motociclismo, cioè il momento in cui il pilota ricomincia ad accelerare finita la curva, si chiede agli ospiti di esprimere in cinque minuti, la propria prospettiva del 2021, partendo da una parola chiave. Per comodità ho deciso di non citare tutti gli ospiti di questa tavola rotonda,  ma solamente quelli di cui ho preso appunti, perché vicini a temi da me già trattati e quindi ben conosciuti, o perché i temi fossero ritenuti interessanti. Se per comodità sarò breve nel citare il lungo elenco di relatori, per chiarezza sarò più lungo di quanto avrei detto in cinque minuti.

Partiamo dal fatto che, nell'ipotesi in cui avessi anch'io dovuto fare un intervento, non avevo cercato una parola chiave e fatto uno scritto completo perché,  mentre giù al nord si stanno completando dei tester sul covid19 a risposta di circa quindici minuti, io ero in attesa da nove giorni del risultato, arrivato esattamente alle 18:45 della sera prima di questo evento. E questo racconto sarebbe stata la premessa al mio intervento. Avrei comunque portato un tema che sarà il mio tema chiave del 2021 e cioè il probabile acquisto di un terreno dove far partire il progetto del Parco Naturale Monumentale Scientifico Sperimentale Di Pasqua-D’Agostino.  Poi, sarei necessariamente dovuto passare alla spiegazione di "Naturale, Monumentale, Scientifico e Sperimentale", e qui avrei quasi del tutto esaurito il mio tempo. Ho suddiviso e raggruppato gli interventi basandomi sullo sviluppo del mio discorso qui affrontato. 


Dr.ssa Irene Pasquetto (IP) + Dr.ssa Vittoria Colizza (VC)

Dr.ssa IP.  《La fine del rancore verso l'errore. Per esempio, alle elezioni del 2016 in USA, Clinton 70%, Trump 30%, ma alla fine vinse Trump》. - Un riassunto del genere sarebbe incomprensibile. E infatti questi sono stati i primi appunti, ero più concentrato a non dimenticare quello che volevo dire e che non avevo avuto il tempo di scrivere. Però per fortuna posso riassumere adesso partendo dalla frase fra virgolette. Buona parte del discorso era incentrato sulle eccessive aspettative, a suo modo di vedere, sui sondaggi e di conseguenza sulla eccessiva reazione negativa quando gli stessi sondaggi sbagliano nei risultati. In questo senso è da intendersi la frase citata.

Dr.ssa VC.  《La cultura del dato ci manca (ai cittadini). (ESEMPIO) OCSE: 1 italiano su 4 è in grado di leggere,  ma non capisce quel che ha letto》.

Non è un mettere le mani avanti,  è l'aver imparato che estrapolare frasi dal contesto può essere fuorviante. A quel punto però bisogna decidere se e cosa scrivere ed io ho decis di affrontare questa che ho definito "recensione", sia perché l'ho promessa ad alcuni recensiti (per questo "I promessi recensi") in privato il giorno della videoconferenza,  sia perché non ho potuto esprimermi quel giorno,  che fosse per motivi di tempi, di scelta preventiva degli organizzatori,  o per entrambi i motivi.

Come ho già scritto privatamente nella chat webex alla  Dr.ssa Vittoria Colizza, lei ha pienamente ragione. Partendo dalla mia citazione preferita sulle parole, di Nanni Moretti,"le parole sono importanti", i dati sono le parole di chi li usa,  e dunque altrettanto importanti,  quando non fondamentali.  Quindi è vero,  manca una cultura del dato; ma bisogna distinguere questa carenza, se la si accosta al cittadino comune, che ha il diritto-dovere di informarsi e la stessa carenza accostata a media e politici, che hanno il dovere-dovere di conoscere quantomeno i dati utili al compito del momento, articolo giornalistico o lavoro parlamentare, per esempio. Poi ci sarebbe da fare un ampio, serio e dettagliato discorso sui dati, e nello specifico sui sondaggi. Per questioni di opportunità non farò qui un ampio e dettagliato discorso,  ma è un tema che ho già iniziato a trattare per un lavoro universitario,  del quale vi riporto alcune domande che mi sono posto ed il perché io mi sia posto queste domande.

  • Sono i sondati che indirizzano i lettori, o i sondaggi?
  • Sono i sondati che indirizzano sondaggi, o i sondaggi indirizzano i sondati?... 
Indirizzare, come si evince, è il termine emerso dalla mia ricerca. Se è un termine non corretto,  che me lo vengano pure a contestare SWG, Youtrend, Noto sondaggi, Alessandra Ghisleri e tutte le altre Società di sondaggi che ho contattato per la mia ricerca, che non si sono neanche degnate di risponsere perché per quanto mi riguarda, un sondaggio tra i 600 ed i 1.200 intervistati, ha un valore pari a 0,002 (... % della popolazione). Poi ci sarebbe da discutere anche in questo caso approfonditamente di quella che nel mio elaborato ho definito "fonte secondaria", cioè chi riporta i dati elaborati da altri (fonte primaria). Allora alla dr.ssa Colizza, ho fatto il seguente esempio, da me definito brutto:

La Dr.ssa ha citato questo dato (fonte secondaria) OCSE (fonte primaria): 1 italiano su 4 è in grado di leggere,  ma non capisce quel che ha letto. Maurizio Crozza, ecco perché esempio brutto, anche se oggi come oggi è più affidabile di AUTOCENSURA, ha parlato di un 70% di ialiani che è in grado di leggere,  ma non capisce quel che ha letto. Io,  ho sentito Tg nazionali parlare del 50%. Chi ha ragione? Ha ragione chi va' a controllare sul sito OCSE e informa gli altri sul dato reale.
Concludo dicendo che l'ho ringraziata tantissimo per aver portato in po' di expertizità francese e parigina che a me fa sempre tanto tanto bene. Ma questa è un'altra storia. 



On. Maria Elena Boschi

Demos, con i suoi tre significati composti, è stata la parola chiave dell'On Boschi. E su questo intervento mi sono trovato triplamente in difficoltà,  ma andiamo con ordine.

Democrazia, dice l'Onorevole Boschi, ricordando i suoi studi al liceo classico, significa 《popolo》- Démos e《potere》- kr  tos,  quindi Potere al Popolo. Da opporre ai populismi che oggi vediamo.  Si può anche formare demografia ed una terza parola che mi sono perso perché stavo già scrivendo qualcosa sulla prima. 

Consapevole di cosa avrei detto se avessi aavuto l'opportunità di fare un intervento,  mi ripetevo "E ora come glielo dico?". La risoosta era sempre la stessa, "come ho sempre scritto.". A luglio, uno dei miei esami universitari comprendeva un libro dal titolo "Scienze per la democrazia". Inoltre,  il professore, autore del libro, ci ha fatto una lezione proprio sul termine Democrazia. È vero, il termine democrazia significa "potere al popolo", ma, secondo la sua spiegazione, non significa potere a tutti, come cioè è stato inteso fino ad oggi. Inoltre, proprio per il suo significato, ha avuto accezione negativa fino al 1700, ma su questo sarò più dettagliato quando tornerò a Firenze e troverò gli appunti che ho lasciato a casa. Di certo, dal 2019, non posso più attribuirmi questo termine, perché visto che "le parole sono importanti", non è certo la democrazia il mio modello di governo di persone e cose di un popolo, e neanche la Oligarchia Democratica in cui palesemente ci troviamo e che nessunomha il coraggio di definire tale. Anche se a questo punto dovrò probabilmente rinominare un mio vecchio scritto così intitolato. Men che meno io mi senta populista. In attesa di trovare un termine più appropriato, sperando che anche Respublica non riservi troppe sorprese,  Cosocrazia è forse quello che farebbe meno danni, peccato non essere riuscito a proporlo e quindi a dibatterci su col professore,  ma è proprio quando ti aspetti un professore anticonvenzionale che ti ritrovi un professore convenzionale più delle convenzioni che dichiara di combattere. 



Per una troppo limitata raccolta di appunti ho dovuto tagliare la recensione sugli interventi della Dr.ssa Franca D'Agoatini, il Prof. Domenico Siniscalco, il Prof. Andrea Montanari ed il Prof. Giuseppe Italiano. Inoltre, tra "Prof., Sott. ed On.,", passati o presenti, pur conoscendo buona parte dei relatori, mi auguro che quelli non conosciuti non si offendano per qualche "titolo" dato o non dato. Detto questo, adesso passarei alla recensione generale dell'evento. 

Non avevo previsto questo scritto. Ma ho pensato di scriverlo perché, primo punto di recensione, mi è mancata la possibilità di interagiare attraverso un dibattito finale aperto. Ho chiesto ad uno degli organizzatori,  ma non ho avuto risposta,  così ho deciso di scrivere e di passare questo scritto a tutte le persone citate.

Credo sia uno dei pochi eventi a cui ho assistito dove dall'inizio alla fine si è mantenuta una linea comune. Ognuno ha espresso il proprio punto di... corda, senza però uscire dalla traiettoria. Giusto per non passare per leccapiedi, non di tutti gli intervenuti ho stima ed un paio di interventi non mi hanno suscitato né interesse, né spunto di riflessione; e voi non saprete mai i nomi di nessuno di questi. Di sicuro, magari in prospettiva futura, suggerirei meno interventi e come già si intuisce, la possibilità di intervento da parte del pubblico, o di quelli che webex definisce "partecipanti". Altrettanto importante è che questi incontri producano qualcosa, come del resto auspicato dal Prof. Gianni Riotta, perché di conferenze fini a loro stesse ne è pieno il mondo (frase mia non del Prof. Riotta).

Se non vi basta, ho deciso la mia parola chiave per il 2021, anche in base a tutti gli interventi ascoltati ed alle riflessioni successive: Riflessione. Se qualcuno ancora non lo avesse capito, la guerra contro il Covid19 è ancora all'inizio. Mi sembra molto evidente che per questioni economiche le persone debbano uscire e lavorare, per continuare a sopravvivere. Tralascio completamente il divertimento.  A questo aggiungerei che la menzogna detta e ripetuta sull'unicità di questo evento, svia dal comprendere che come per la "Spagnola" di cento anni orsono, anche per il Covid19 ci vorranno due o tre anni prima di vedere di nuovo la luce. E allora? E allora, visto che il pianeta sta morendo, visto che l'economia virruale ci sta uccidendo, visto che l'umanità, intesa come sentimento non come specie vivente, è quasi estinta, io proporrei di fermarsi un attimino a riflettere. Usando una metafora calcistica, direi di fare un po' di tiki taka, ma non quello italiano, che in realtà è melina senza logica che causa spesso il gol avversario, o se ti va bene il calcio d'angolo dopo parata da brivido del portiere. Intendo il vero tiki taka, quello ragionato, che stanca l'avversario e con una logica nascosta, senza che l'avversario se ne renda conto, smarca gli attaccanti e ti fa segnare. C'è da dire però che mantenere il possesso del pallone non è mai semplice, per questo bisogna esercitarsi. Ecco, esercitiamoci a mantenere il possesso di questo mondo e poi pensiamo ad attaccare verso il miglioramento perché al momento stiamo in zona retrocessione.

Bene,  da promessi recensi, oggi siete recensiti.




Note

Alcune spaziature non sono fine di paragrafo ma nuova struttura di blogger.com che non riesco a modificare da tablet.  Io volevo solo andare a capo. Modificherò quando possibile.

Anche per alcune carenze, già ammesse all'interno del teato, modificherò quando possibile.



sabato 22 giugno 2019

La ragazza del castello di carta

Questa è la breve storia di un sogno.
Userò un nome di fantasia perché è stato un sogno su persone reali. Questo sogno è avvenuto più o meno tre settimane fa. A raccontarlo oggi, alcuni ricordi ed alcune sensazioni sono quasi svanite. Ma, purtroppo, chi ha il dono di scrivere ha anche il peso di conservare dentro di sé quasi tutte le emozioni, riuscendo a trasmetterle attraverso le parole. Purtroppo, o per fortuna, a seconda dei punti di vista.

Mi ritrovo ad Assoro, e mentre cammino tra le vie del paese, mi è improvvisamente venuta in mente Carlotta. Chissà cosa sta facendo e dov'è in quel momento. È passato del tempo da quando l'ho persa, eppure non riesco proprio a dimenticarla
- perché dimenticare una persona stupida, una persona che ti ha fatto soffrire per puro gioco, è un conto, dimenticare una persona che hai perso dopo aver avuto la certezza di essere nei suoi pensieri, un altro e io non riesco e non ho voglia di dimenticare -.
So dove vive e allora, questa Notte, ho deciso di cercarla, ad Assoro
- nome che sicuramente non ha mai sentito e che altrettanto sicuramente leggerà qui -.
Sono arrivato fino all'ingresso del suo castello
- la mia scuola elementare, scuola elementare ancora oggi -
che all'interno però mi ricorda il chiostro della mia università di Catania. Il mio amico non vuole che entri. Perché sì, è vero, vi era un tempo in cui lei aveva voluto me, ma poi la sua scelta era stata un'altra. Io non dovevo più cercarla. Ancora una volta il doppio tarlo: quello dell'amico e quello dentro la mia testa. Io sono qui, ed è più la voglia di entrare che quella di andar via. Allora, entro. Lei non c'è, ma prima o poi dovrà pur rientrare. Più che altro, avrò la forza di rivederla, oltre ad averne la voglia? Mentre aspetto, mi si avvicina della gente con cui chiacchiero del più e del meno e che mi chiede come mai fossi lì. Sono qui per Carlotta, è l'unica risposta e che lei non mi aspetti più da tempo è la contro risposta, unica. Resto immobile, non mi sposto da dove sono. Attendo senza alcun dubbio e solo quella preoccupazione. Ma tenacemente attendo.
Ad un certo punto arriva ed io la vedo dall'esatto punto opposto rispetto a dove entra. Subito il cuore in gola. Più s'avvicina più il cuore batte forte
- no, non esce dalla gola, resta lì e batte più forte. Altrimenti dovrei inventarmi un altro detto per descrivere la scena -.
Siamo ad una distanza di un paio di metri, non di più. A parte guardarci, nessuno dei due riesce a dire una parola. Lei mi vede e subito abbassa lo sguardo. Perché sa benissimo i motivi per cui è scappata via. Ma non capisce perché io sia lì.
- Non può capirlo poiché figlia di un Amore Diverso -.
Io lì altrettanto fermo per qualche secondo, la guardo, da quei due metri, e non riesco a dire una parola perché quali parole può dire colui che viene ingiustamente allontanato poiché figlio dell'altro Amore Diverso?
- E non volendo per ora anticipare i suoi pensieri, perché lì so, anticipo parte dei miei. Anzi, un solo, il resto sarà immerso nel racconto -.
Dio mio quant'è bella! - di bianco vestita -.
Poi, abbasso lo sguardo pure io, colpevole di esser al cospetto del suo castello, non tanto e non solo di lei; io il figlio del barbiere destinato a far grandi cose ed ostacolato da grandi ostacoli...


LA CONTINUO QUANDO NE HO VOGLIA...

Dio mio quant'è bella! È la stessa cosa che ho pensato appena sveglio. Per tutto il sogno mi è sembrato fosse davvero davanti a me seppur ad una distanza non inferiore ad un paio di metri.